Non c’è nulla da capire

Ti ricordi di quando le nostre arterie si intrecciavano ai fili delle cuffiette, descrivevano rotte immense, tra i miei pianti e le tue lenzuola sporche. Che poi hai l’aria di chi la sa lunga e di chi con la stessa aria mi affoga. Mi divertivo a creare dei piccoli vuoti tra le nostre bocche, per simulare un universo interiore. Che assieme, mano nella mano, ce ne siamo andati a spasso per le galassie che non conoscevamo fin troppo sposso. Ci siamo spinti lontano e poi tirati a riva, dal mare, dalle stelle e dall’erba alta dietro la sala prove. Scavarsi miniere nelle tasche è il nostro sport preferito, quando casa mia e vuota e da fuoei cerchiamo le chiavi, nei pantaloni e nelle borse. Quelle chiavi duplicate di nascosto e poi porse, tra le pile di carta che mi hai scritto e che ho conservato in una scatola si scarpe. Le mutande a lavare in lavatrice insieme alle nostre sporche bocche. Abbiamo abbattuto più alberi di quanto avremmo dovuto. Sono in pieno centro, in questa cittá che a maggio sembra il sudafrica ad agosto, e per strada solo magrebini e tunisini che camminano abbracciati. Baciarsi sensa senzo, con Manuel Agnelli in sottofondo, sotto l’ombra fresca delle stazioni. Contrare i chilometri macinati e le facce sfatte, il vino annacquato che ti danno da bere e il tuo doppio gioco infallibile e i miei libri interminabili. Che cerco le risposte sempre nel posto sbagliato, poi ti mastico la mia veritá a bocca aperta, e tra i miei denti intravedi i resti di un esplosione nucleare. Quando sorridi questi fanghi tossici scendono oltre i diciotto metri nel terreno della Campania, quando sorriderai poi a qualcun altro, le protezioni inutili si lacereranno e mi spunterá un occhio sulla fronte. Come quello sulla piramide. Il dolore ci fa prendere pessime decisioni e la paura del dolore è anche peggio. Quando mi lanci contro i san pietrini, alzo verso il cielo il mio scudo di plexiglas, che finirá per sgretolarsi, e nelle ultime righe prima di questa pioggia di meteoriti ti chiedo solo di amarmi, amarmi come una madre, amarmi come una moglie, amarmi come una figlia, come un’amica, come una foglia, e un thè caldo quando ho il mal di gola.

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